Solidarietà. L’Accademia Tecnici Libertas dona una barella all’ospedale e 2.000 mascherine al comune
Il progetto Accademia Solidale, messo in atto dall’Accademia Tecnici Libertas e sposato dalla Libertas Provinciale di Pordenone, ha centrato il suo primo bersaglio. Venerdì 24 aprile, infatti, una delegazione formata da Luigi Porracin, Enea Sellan e Valentino Santarossa ha consegnato 2.000 mascherine al comune di Pordenone.
Questa donazione è stata possibile grazie alla generosità dei molti tesserati e simpatizzanti Libertas che hanno contribuito alla raccolta fondi per l’Ospedale Civile Santa Maria degli Angeli di Pordenone. La somma raccolta dalle decine di associazioni, fra cui molte hanno deciso di devolvere alla causa i fondi destinati alle manifestazioni sportive che non si sono più disputate, ha infatti permesso di acquistare una barella per il trasporto dei pazienti, progettata per andare incontro alle esigenze dei reparti ospedalieri.
La barella sarà consegnata non appena disponibile. Intanto però l’azienda produttrice della barella, colpita dalla solidarietà del mondo dello sport, che comunque sta attraversando a sua volta un periodo difficile, ha regalato all’ente 2.000 mascherine. L’Accademia ha quindi deciso di fare la propria parte per il comune di Pordenone, che comunque utilizzerà i dispositivi per la Protezione Civile e gli stessi operatori del servizio socio-sanitario di tutto il territorio.
L’acquisto della barella è stato preventivamente concordato con il dottore del reparto “anestesia e rianimazione” Roberto Bigai, con la supervisione del primario Tommaso Pellis. La raccolta fondi ha coinvolto molte associazioni del territorio. Difatti, non solo hanno donato, ma hanno partecipato attivamente alla raccolta, creando dei brevi video di sensibilizzazione, che hanno spopolato sul web, tutti pubblicati sulla pagina Facebook del CPS Libertas Pordenone.
Adesso la raccolta fondi per l’ospedale è stata portata a termine, ma l’iban () resterà attivo per una nuova raccolta fondi a favore della Via di Natale.
Fonte: Daniela Acciardi